venerdì 11 marzo 2011

Rada Alexandrova, Poesie
















Colline

Le colline attraenti dell’amore –
rosse, viola, addirittura completamente celesti.
E lì come ci siamo impiagate le caviglie.
Sopra le nostre cosce – erbe incollate,
sulle ginocchia – lunghe e profonde cicatrici.
Non è sostanziale – ci dicemmo. E nel giorno
spandemmo i grani caldi dei nostri sforzi.
Spandemmo le nostre ore, i sorrisi, il sonno,
e la trepidazione
sulle colline della gioia,
viola, scarlatte, addirittura completamente celesti.
Non è sostanziale – ci dicemmo. Nelle cucine,
tra il crepitio della strada sovrappopolata,
nei bar non è sostanziale, nel negozio
o quando ci preme con la porta automatica
il filobus…Che cosa? Quale? Ché non ritorniamo lì,
da dove siamo partiti? Che ci siamo persi
tra le serpentine
e non possiamo darci una mano. Nemmeno ci vediamo,
E solamente alcuni sostengono nei loro occhi
un unico sottile foglio
dai riflessi rossi, viola,
addirittura completamente celesti.

1975

© Traduzione di Vessela Lulova Tzalova, Marco Bazzato









Le cose

Loro si muovono
le cose –
mentre dormi,
quando corri.
Spronano l’aria,
saltano come conigli.
/Adesso è l’anno del coniglio
e tutti attendono
che le cose vadano bene./
Mi hanno rincorso,
mi hanno spinto,
mi hanno strappato i capelli.
Le cose.
Loro mi amavano.
A volte sono solari
come le tue mani.
O serrate
come un cuore.
Mi hanno portato sulle foglie,
sentieri.
La pioggia, i fiocchi
le scorreva via.
Lentamente mi invadono,
invadono…
Mi hanno invaso.
Mi cullano, cullano…
Mi sento bene.
Come piccole ragnatele
cadono sopra il tuo capo.
Illuminate.
Sorprese.
Veloci come una separazione.
Sconosciute.
Come la morte

2011

© Traduzione di Vessela Lulova Tzalova, Marco Bazzato

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